Derivato dalla MTC e dalla filosofia orientale, lo Shiatsu si basa su una tecnica di massaggio con lo scopo di riequilibrare lo Yin e lo Yang, stabilizzando il flusso di energia e distendendo i muscoli attraverso manovre di digitopressione, pressione e trazioni.

Lo Shiatsu nasce nel XX° secolo in Giappone intorno agli anni venti, trae origine dalle tradizioni cinese e giapponese e da diversi aspetti del pensiero Taoista. Questa pratica ha origini antichissime, sebbene risalga a tempi abbastanza recenti ed iniziò ad affermarsi nel resto del mondo dagli anni settanta.

Le sue radici derivano dalle arti manipolatorie cinesi, praticate per la cura della salute già a partire dal 2.500 – 3.000 a.C. Il massaggio era parte integrante dell’antica cultura e della tradizione cinese, tanto da far parte di una visione che riguardava ogni aspetto della vita, compreso quello filosofico.

Grazie ai monaci buddisti, circa nel VII° secolo, la filosofia cinese approdò in Giappone e si diffuse. Anche le tecniche manipolatorie si diffusero e tra queste ne era presente una ben precisa di tipo pressorio. I giapponesi si ispirarono proprio a questo concetto di pressione e lo reinterpretarono in una nuova arte manuale.

Lo Shiatsu si basa su tre principi base: 

– pressione perpendicolare

– pressione costante

– pressione concentrata.

Nel 1964 una normativa lo definì: “La shiatsuterapia è una forma di manipolazione che si esercita con i pollici, le altre dita e i palmi delle mani senza l’ausilio di strumenti, meccanici o d’altro genere. Consiste nella pressione sulla cute intesa a correggere le disfunzioni interne, a migliorare e a conservare lo stato di salute o a trattare malattie specifiche”.